Il sindaco Demelas ad Asiago per ricordare il sacrificio della Brigata Sassari e dei soldati di Sorso caduti su Monte Zebio

Data:
19 settembre 2023

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Tre giorni di celebrazioni sull’altipiano veneto dei Sette Comuni per commemorare il sacrificio della Brigata Sassari e celebrare il recupero completato del cimitero di guerra a Casara Zebio, dove sono seppelliti 218 soldati sardi, tra cui tre sorsensi, caduti nei combattimenti del 1916, durante la Grande Guerra, di cui scrisse, per averli vissuti in prima persona da ufficiale della Brigata, Emilio Lussu nel suo “Un anno sull’Altipiano”.

Le celebrazioni, alle quali ha preso parte anche il sindaco Fabrizio Demelas, sono state organizzate dal comitato dei Comuni sardi aderenti al progetto di recupero del Cimitero di guerra “A” della Brigata “Sassari” situato a Casara Zebio e dai quali provenivano i sassarini caduti; comitato di cui fa parte il Comune di Sorso e di cui è capofila il Comune di Armungia (paese d’origine di Emilio Lussu).

Durante la tre giorni di celebrazioni sull’altipiano i sindaci Sardi assieme alle altre autorità civili e militari presenti hanno partecipato in veste istituzionale:

  • All’alzabandiera del Drappo Istituzionale della Regione Sardegna e alla deposizione di una corona di alloro davanti al Monumento alla Brigata “Sassari” presso il Parco delle Rimembranze di Asiago;
  • All’alzabandiera presso il Cimitero di guerra “A” della Brigata “Sassari” a Casara Zebio in onore dei 218 caduti, nominati per appello uno ad uno e lì seppelliti;
  • All’inaugurazione del Monumento alle tre Medaglie d’Oro al Valor Militare concesse alla Memoria di tre Caduti della Brigata “Sassari”;
  • Alla visita ai recuperati baraccamenti del 151° reggimento;
  • Alla inaugurazione del recuperato Cimitero di guerra “B” della Brigata “Sassari”;
  • Alla visita ai trinceramenti del Saliente di Monte Zebio, in fase di recupero;
  • Al corteo in fascia tricolore verso il Sacrario Militare del Laiten dove si è celebrata la Santa Messa con a seguire la deposizione di una corona di alloro in memoria dei caduti della Grande Guerra all’interno della Cripta d’Onore.

“È indescrivibile, e oltre ogni possibile immaginazione per quanto si possa aver letto sulla Grande Guerra, il turbinio di emozioni che suscitano i luoghi teatro di quei sanguinosi scontri tra italiani e austriaci. Sul terreno, lungo i sentieri impervi che si percorrono per raggiungere i trinceramenti del Saliente di Monte Zebio, all’interno delle trincee, persino ai piedi della famosa “feritoia 14”, si trovano ancora frammenti del materiale bellico o di suppellettili portate su quelle cime infernali dai soldati. Sembrava di stare in una dimensione fuori dal tempo in cui la morte proprio li dove tu muovi i tuoi passi si è presa tutto, prima la dignità e poi la vita. Si prova dolore vero solo alla vista e ci si sente in colpa pur senza avere colpe. Per questo ho sentito di posare sulle croci dei nostri tre concittadini la fascia tricolore e inchinandomi in questo gesto, prima di tutto, di chiedere perdono per quei “momenti in cui la vita è pesata loro più dell’attesa della morte.
Tutti una volta nella vita dovremmo far visita a questi luoghi per soffermarci a riflettere, a partire dalle più giovani generazioni, perché nel luglio e nell’agosto del 1916 quando caddero sotto i colpi nemici, se non addirittura sotto quelli dell’artiglieria “amica”, da soldati del 151° reggimento della Brigata Sassari, Gavino Sanna, Antonio Contini e Angelo Piseddu avevano solo venticinque, ventuno e vent’anni”.

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Ultimo aggiornamento:
19 settembre 2023 , 11:15

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